L’estate è uno dei periodi più belli dell’anno, ma può essere ricca di insidie per l’udito. Non solo la musica troppo alta presente sugli stabilimenti balneari o durante i molti eventi estivi che colorano le piazze italiane, ma anche la stessa acqua di mare o della piscina possono essere un rischio per la salute dell’udito. In questo articolo parleremo infatti di una forma di otite che si verifica di frequente in estate: l’otite del nuotatore.

La patologia conosciuta come otite del nuotatore è in infatti un’otite esterna, ossia un’infiammazione del canale uditivo esterno a seguito di un’infezione. Come è noto infatti, l’infiammazione non è altro che una risposta del nostro organismo in caso di infezione: nel caso dell’otite del nuotatore essa può verificarsi anche 48 ore dopo l’infezione. In questo caso si parla di otite acuta, ma se i sintomi si protraggono per oltre 5-6 settimane si parla allora di otite cronica.

L’infiammazione coinvolge in genere solo il condotto uditivo esterno ma alcuni sintomi, come gli eritemi e la sensazione di prurito, possono coinvolgere anche la membrana timpanica. I sintomi principali dell’otite del nuotatore sono:

  • otalgia (mal d’orecchio)
  • ipoacusia (calo dell’udito)
  • acufene (fischi nelle orecchie)
  • prurito all’interno dell’orecchio e arrossamenti

In alcuni casi, quando all’infezione di associano altre problematiche, si possono formare anche eczemi, psoriasi e leggere forme di dermatite, oltre al sopraggiungere della febbre e ad una generale debilitazione di tutto l’organismo.

Otite del nuotatore: cause e terapie

Ma perché questa forma di otite esterna prende il nome di otite del nuotatore? Perché colpisce molto spesso gli atleti o amanti del nuoto o chi in estate trascorre molto tempo in piscina. L’acqua della piscina infatti, ricca di cloro, può danneggiare le cellule epiteliali del canale uditivo esterno, facendole sfaldare e creando un ambiente favorevole alla proliferazione dei batteri. E sono proprio i batteri, in particolare lo Staphylococcus aureus e lo Pseudomonas aeruginosa, a scatenare l’otite esterna. Per lo stesso motivo, anche gli shampoo e i saponi troppo aggressivi possono portare ad una desquamazione della cute e al sopraggiungere dei batteri.

Un altro fattore da tenere in considerazione quando si parla delle cause di otite del nuotatore è l’assenza di cerume. Il cerume, considerato dai più lo sporco delle orecchie, è in realtà una sostanza prodotta dall’orecchio stesso per la sua pulizia e protezione. Senza cerume, l’orecchio è esposto all’attacco dei batteri.

Appare chiaro che le terapie efficaci per curare l’otite del nuotatore sono a base di antibiotici specifici e antimicotici. In alcuni casi, si possono utilizzare farmaci a base di cortisone per ridurre l’infiammazione. Infine, se l’orecchio del nuotatore si manifesta con prurito ed eczemi, si consiglia di applicare gocce ceruminolitiche che contrastano la formazione dei batteri ed eliminano le scorie dell’eczema. In tutti i casi è sempre opportuno rivolgersi al proprio medico.

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